Essenziale come…

Bivacchi in giardino, piedi nudi, estate calda, birra fresca.

“Oh, Ale, bella però questa. Eri ispirato. Una canzone d’amore

“Beh, no. Non è proprio così.”

“Ah, no. Allora la riascolto. Ma per me parla proprio di roba di coppie.”

Kama guarda altrove, da una boccata alla paglia e fa un anello di fumo particolarmente ben riuscito.

“Parla di amicizia. Pensaci. Riascoltala in questa chiave.
È una metafora. Cosa c’è di più essenziale, necessario e vitale?”

La birra

Perchè uno ci prova pure a fare il poeta, ma poi ha gli amici che si merita.
Sta già riscrivendo il pezzo.

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Grazie Eva

di Tiziano del Cotto

Grazie Eva.

La storia era nata morta: tu e lui, probabilmente bellissimi, sicuramente nudi, altro non avevate da fare se non passeggiare in un posto bellissimo, mangiare quando avevate fame, bere quando avevate sete e far l’amore tutte le volte che ne avevate voglia.

Un posto davvero bello, paradisiaco lo descrivevano i dépliant dell’epoca. Mai freddo, mai caldo e solo bellezza incontaminata intorno a voi, un villaggio all-inclusive per un sacco di tempo: l’eternità.

Ma tu forse hai pensato “che noia! Bello è bello ma…tutto qui?”

Hai cominciato a considerare fosse una vita più adatta ad un cane al guinzaglio o un gatto d’appartamento, nonostante non sapessi cosa fossero “guinzaglio” ed “appartamento”.

Avrai cominciato ad avere la sensazione di non vivere la tua vita ma di essere un personaggio nella vita di qualcun altro, qualcuno che  aveva magistralmente architettato lo scenario e ne aveva stabilito le regole.

Ecco, le regole.

Ti aveva chiesto di essere felice e ti aveva promesso nulla ti sarebbe mancato. Ti aveva detto che avevi la completa libertà, completa, davvero. Fare tutto, ma tutto-tutto all’infuori di una cosa sola.

E come si può chiamare questa libertà? C’è una condizione, è libertà condizionata.

E come essere, quindi, felici? Al massimo si può arrivare ad essere contenti ma è tutta un’altra cosa.

E che senso hanno le regole quando non sono condivise?

Probabilmente hai cominciato a chiederti cosa sarebbe successo violando la regola.

Mera curiosità, grande virtù.

È alla base dell’intelligenza, della scoperta, dell’evoluzione e dell’umanità nel senso più alto, quella incapace di accontentarsi perchè vuole essere felice.

Per cui un giorno lo hai fatto, hai disobbedito.

Secondo quel famoso best seller questo ha macchiato l’intera famiglia umana di una cosa brutta, peccato originale lo definisce. Brutta davvero pare.

È talmente brutta che non riconosce innocenza nemmeno ad un neonato: il prima possibile deve essere mondato di quell’orribile colpa con delle specialissime gocce d’acqua.

Beh, carissima, non credo fu una colpa, hai fatto bene, davvero bene e lo dico a te, non a quell’insipido personaggio del tuo fidanzato. Lui coraggio non ne ha mai mostrato, tu sì ed il coraggio vale assai di più di quell’obbedienza acritica che ti veniva imposta.

Per cui, concludendo, credo sia giunto il momento di renderti omaggio togliendomi di dosso quelle gocce di acqua tanto speciale.

Non cambia chi sono e quello in cui credo, è solo un simbolico omaggio al coraggio, alla disobbedienza e pare anche mi depenneranno dall’elenco del fan club fondato dai lettori di quel best seller, il che,  in termini statistici, mi sembra rilevante.

 

Io non chiedo scusa e non mi pento affatto anzi, sono soddisfatto..

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Il #kamablog

Ciao gente. Questo sito nuovo è online, e mi dicono che qua posso scrivere un po’ quello che mi pare. Per ora scrivo anche qui che qualche giorno fa è uscito il video del nuovo singolo Città Paradiso, e che tra qualche giorno sarà anche in giro per i vari portali…

Ci sentiamo presto!

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Kama coi cinghiali

“L’alternatilevolezza”

Agosto. Balla coi cinghiali.

Fa caldo, non manca molto e fra poco tocca a loro. Cazzeggiano nel backstage, tra kilt e cappellini verdi.

“Guarda.”
“Ma che è?”
“Ne ho presi un po’. Lo mettiamo, sembrano veri. Poi a un certo punto ce li togliamo!”
“Sei un pirla.”
“No?! 🙂 ”

Calza tatuaggio.

Jack non riesce a metterlo sul braccio senza grondare all’istante, quindi opta per la gamba.
Il Maestro Dan è persino credibile.
Ale e Larry fanno la loro porca figura.
Tiz mi guarda con l’espressione da “suvvia, i miei capelli non sono già abbastanza bizzarri?”

Salgono sul palco. Io sono in prima fila, mi si avvicina un ragazzo di un gruppo di addio al celibato, addobbato di verde neon: “Ma secondo te, il chitarrista sulla gamba ha tatuaggi veri? Non capisco, ma sono fighi”.

Kama si sfila via i suoi capolavori dal braccio, proprio in quel momento.

Jack coglie il “pirlasegnale“, tira su la gambetta e arrotola il collant come solo Sophia Loren ha saputo fare. Dan ringrazia e finalmente il braccio respira. Tiz e Larry appendono il collant al chiodo.

“Naaaa!” fa il tizio luminoso accanto a me.
Kama, dal palco, fa comunella con “i luminosi” che gli prestano dei finti occhiali glow con cui finisce il concerto.
“I luminosi” approvano con ovazione.

 

Ale e gli scappati di casa scendono dal palco ridanciani…”Ahahah! Che ridere, hai visto che…”

“Ale. Guarda sul palco…”
“Cosa?”

E niente, dopo di loro c’è Elso. Sul palco, scritta gigante abbagliante e copricapo da lupo.

Tra il pubblico: “i luminosi” a frotte, passa Sokol Arkaxhiu vestito come un coniglio gigante, si intravede il cappellaio matto. Ma non ne sono certa.

Vicino al lago, un mangiafuoco.

“Ah.”
“Eh.”
“Tatuaggetti?”

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I Musici del tour – Storie di BoyBand

Chi mi sta accompagnando sui palchi?

Il Larry, batteria. Canadese a sua insaputa, considerate le camicie a scacchi e la postura erculea, è la novità di queste esibizioni.

“Sto cercando un batterista, hai voglia di provare?”.
Risposta: “Si, dimmi a che ora”.

Verace come la passata Cirio, solido come un parallelepipedo (che fino a prova contraria è un solido…), efficace come il sottovuoto per spegnere gli incendi.

Siori e siore (e suore): Il Larry!

Il secondo asso nella manica:
Daniele Marino, piano Wurlitzer.

La leggenda narra abbia composto per sbaglio la sua prima sinfonia cadendo dalle scale con un clavicembalo sulle spalle. Quello che so è che se butta la mano per sbaglio su uno strumento qualsiasi lo suona; ma bene.

Dan per noi e’ come un vassoio di crudités del caffè de Turin alla mensa dei poveri ehhhmm no no che dico… come un gay pride organizzato nella “casa del regno” dei testimoni di Geova… Ehhhmm no aspetta… come… Vabbe’ avete capito, no?

E’ fantasticamente bravo.

Il terzo musicista che vi presento è Stefano Kaldo Caldonazzo, percussioni.

Arrangiare “I veri padri non ci sono più” samba e “Sentirsi come Robert De Niro” salsa ci ha permesso di aprirci al mercato sudamericano e di avere grandi consensi tra le popolazioni pre-colombiane ai piedi del Machu Picchu.
Pare tra l’altro che qualcuno abbia avvistato artisti da strada suonare “Agua” in piazza Duomo con basi e flauti di Pan…

Il Kaldo porta sul palco quei suoni che vi fanno sculettare in mutande mentre aspettate che venga su il caffè, la domenica mattina

Tiziano Del Cotto: si occuperà di riprodurre fedelmente le frequenze gravi contenute nel disco con l’ausilio di uno strumento chiamato basso elettrico.

Lo ha conosciuto negli anni settanta, lui era un giovane sperduto nella giungla dei pensieri onanistici, l’altro uno strumento con un manico lunghissimo che ha permesso lui di sublimare gli istinti…

Dopo tanti anni sono ancora pappa e ciccia, come Sandra e Raimondo, come lo chef Toni e le lame Miracle Blade, come Harley e Davidson…
Io brindo alla coppia più bella del mondo!

Eccovi l’ultimo musico.
Giacomo Vaghi, chitarra elettrica e cori.

Il nostro Keanu Reeves dell’hinterland vi delizierà con strimpellamenti di chitarra dorata sbarluccicosa.
Vi avviso subito: va in ansia quando è in ritardo quindi per tranquillizzarlo, gli abbiamo concesso di suonare sempre l’accordo prima del nostro…
Tranquilli, dopo un po’ ci si abitua, il benessere prima di tutto!

Chitarrista dotato di una tecnica strabiliante appresa alla corte dei supremi guerrieri di Okuto talvolta trasforma il proprio strumento in una cornamusa distorta e comincia a ballare danze medievali al grido di ” Raoul l’unica cosa ke afferrerai nn sarà il cielo…. ma la stella della MORTEEEEE…..”.

Con lui al mio fianco non ho paura di nessuno!

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